Da sessant'anni un punto di riferimento per la cucina di pesce nel ponente ligure, il Marco Polo, con la sua posizione privilegiata sul mare, propone piatti tipici e cucina gourmet in una location elegante.
La cantina offre una nutrita varietà di etichette, tra le migliori italiane e della vicina Francia, con particolare attenzione per i vini di grande eccellenza.
Lo Chef Diego Pani ogni mattina seleziona il miglior pesce fresco direttamente al Mercato di Ventimiglia, per realizzare i suoi piatti con la migliore qualità disponibile.
Il ristorante Marco Polo, con il suo ambiente caldo ed accogliente, è perfetto per una cena con la persona amata. Le raffinate preparazioni dello Chef saranno le coccole per una serata indimenticabile.
La Qualità e L’Eleganza sono i pilastri della filosofia del Ristorante Marco Polo.
Freschezza dei prodotti provenienti dal Mercato di Ventimiglia dove Marco si fornisce tutte le mattine, cura nei dettagli e piccole attenzioni per coccolare i clienti “come una volta”.
I prodotti utilizzati in cucina sono accuratamente selezionati dallo Chef Diego Pani che li ricerca ogni giorno tra i migliori disponibili al Mercato di Ventimiglia e presso i suoi fornitori di fiducia.
La leggerezza e la freschezza incontrano il gusto.
L’importanza dei condimenti la precisione delle cotture.
Questo il nostro modo di rispettare i frutti del mare.
Il Marco Polo è situato sulla passeggiata di Ventimiglia di fronte al mare, in una posizione invidiabile. Gustare le delizie sulla terrazza con il sottofondo delle onde sulla spiaggia, sarà un'esperienza molto piacevole e rilassante.
Il Marco Polo è un ristorante di grande tradizione, infatti lo Chef Diego Pani ripropone le ricette di suo padre e di sua nonna nel rispetto delle sue radici ma con un'impronta giovane e dinamica.
Diego Pani, terza generazione alla guida della cucina, con la sua esperienza nei migliori ristoranti francesi e a fianco di Alain Ducasse, propone piatti raffinati e sorprendenti. Pesce freschissimo o carni di qualità eccellente lavorati con abilità e passione per soddisfare anche il palato più esigente.
Nella bella stagione si può cenare o pranzare sulla bellissima terrazza per godere della vista sulla spiaggia e della fresca brezza marina.
Gli ambienti del ristorante sono caldi ed accoglienti, gli arredi curati con gusto e la raffinata mise en place fanno da cornice alle eleganti portate servite con gentilezza e professionalità.
Il nostro percorso di degustazione, preparato per l’insieme dei commensali
con i prodotti del mare e della campagna di Ventimiglia
In 5 assaggi 60€
In 7 assaggi 80€
In 9 assaggi 100€
Liguria e non solo 3 calici 30€
Italia e non solo 5 calici 45€
Supernatural ! 5 calici 50€
Grands Terroirs 5 calici 70€
Sommelier: Mattia Cavalli
Carpaccio di scampi al sesamo ed eucalipto del giardino
22€
Capesante e finocchiona, salsa verde e burro alle alghe
22€
Gamberi di Sanremo, lenticchie, carote e Castelmagno
22€
Cozze e zafferano in salsa di foie gras
22€
Crudo di pesce e crostacei del Mediterraneo in 5 preparazioni
50€
Spaghetti al burro di Francia e pesto di alici al mortaio
20€
Ravioli di coniglio e ricci di mare, burrata fresca e timo
22€
Spaghettone gragnanese, vongole, porcini e fondo bruno
22€
Tagliolini freschi al basilico, aragosta in fricassea
30€
Risotto al polpo e alle erbe di mia nonna Maria (minimo due persone)
18€ pp
Branzino arrosto, fiori di zucca alle mandorle e pesto di rucola
25€
San Pietro, grissini e guanciale, verdure al caramello di Champagne
28€
Carrè di agnello di Sisteron, pomodori alla provenzale
28€
Fritto misto all'olio extravergine di oliva
24€
Marco Polo è anche elegante spiaggia privata con tutti i servizi a disposizione dei clienti: dai lettini ed ombrelloni al Ping Pong e al tunnel del fresco, dalla scacchiera gigante alla libreria, fino al chioschetto sulla spiaggia che offre servizio bar.
La spiaggia è a norma di legge e le distanze previste vengono rispettate.
La location è adatta per organizzare cene aziendali eleganti e incontri di lavoro con menu dedicati.
Possibilità di parcheggiare comodamente la propria auto di fronte al ristorante in un ampio parcheggio pubblico.
L’area archeologica si trova in località Nervia, a Ventimiglia, e custodisce i resti della città romana di Albintimilium, centro marittimo ed agricolo risalente alla tarda età repubblicana lungo la Via Julia Augusta, sui resti di un primitivo centro abitato di cultura ligure chiamato Albium Intemelium e considerato nell’organizzazione augustea come l’ultima città amministrativamente italica.
L’area sorge su quello che era il principale centro dei Liguri Intemelii, stanziati nell'VIII-VII a.C. sull'argine destro del fiume Nervia.
Conserva tracce delle antiche mura, delle strade e di alcuni monumenti pubblici e privati. Sono visitabili i resti delle terme ed il teatro, datato tra II e III sec. d.C, che costituisce l’esempio meglio conservato di questo tipo di edificio pubblico in Liguria ed uno dei più notevoli di tutta l’Italia Settentrionale.
L'abitato romano, sorto sull'accampamento fondato dai Romani alla foce del fiume dopo la seconda guerra punica, divenne municipio nella prima metà del I secolo a.C. Sotto Cesare ed Augusto la città godette di particolare floridezza, anche grazie alla sua posizione centrale e fu ulteriormente favorita dall'apertura, nel 13 a.C., della via Julia Augusta che metteva in comunicazione la pianura padana con la Gallia meridionale. Devastata nel 68 d.C. fu ricostruita da Vespasiano che la dotò anche di un vasto edificio termale.
In coincidenza con i restauri della via consolare, nel II e III secolo d.C., ebbero luogo importanti ristrutturazioni che testimoniano la prosperità raggiunta: l'ampliamento delle terme, il raddoppio dell'acquedotto, la costruzione del teatro, la pavimentazione delle vie più importanti in pietra della Turbie. Il centro fu definitivamente abbandonato nel VI-VII secolo e trasferito dove ora sorge Ventimiglia Alta.
L'area archeologica comprende le terme, il teatro, la domus del cavalcavia e l'Antiquarium, dove è esposta una ricca selezione di reperti, rinvenuti a seguito degli scavi condotti già dalla fine del XIX secolo ed in parte ancora in corso.
Il Museo Civico Archeologico, istituito nel 1938, a nome di Girolamo Rossi, lo scopritore della città romana di Albintimilium, è ospitato dal 1989 nel piano rialzato della Fortezza dell'Annunziata, edificata dai Savoia sul luogo dove dal 1503 sorgeva l'omonimo convento dei Padri Minori Osservanti.
Dalla sua piazza d'armi si apre una vista panoramica straordinaria che comprende, a occidente, la Piana di Latte, i Giardini Botanici Hanbury e le Grotte dei Balzi Rossi. A oriente, la città moderna, oltre la quale si conservano i resti del municipium romano e lo sguardo si può spingere verso la punta di Sant'Ampelio a Bordighera, fino all'orizzonte marino.
Il Forte venne edificato, per volere del Governo Sabaudo, tra il 1831 e il 1837, al fine di rafforzare il confine occidentale dei propri domini. Esso costituiva la ridotta del sovrastante Forte San Paolo, edificato nel XIII secolo dai genovesi a seguito della conquista di Ventimiglia (1222), al quale era collegato con sotterranei e camminamenti e che a sua volta venne restaurato dai Sabaudi, dopo che Ventimiglia era divenuta piazzaforte militare nel 1814.
Ai lavori preparatori sovrintese l’allora giovane luogotenente del Corpo Reale del Genio Sabaudo, Camillo Benso conte di Cavour, che soggiornò a Ventimiglia tra il 1828 e il 1829, e lo stesso re Carlo Alberto giunto in città nel 1836 per far visita ai lavori.
Il Forte o Ridotta dell’Annunziata sorse sopra i resti del Convento dei Francescani Minori Osservanti, sui resti della precedente chiesa di San Lazzaro, con l’annesso romitorio destinato a lazzaretto.
Nel 1883, dopo la cessione di Nizza, la funzione di Ventimiglia come piazzaforte venne dichiarata cessata e la Ridotta declassata a caserma militare, con la denominazione di “Caserma Umberto I”. Nel 1931 venne costruito il piano sopraelevato per ospitare un contingente di bersaglieri, dal 1989 sede del Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi”.
La Ridotta dell’Annunziata, di proprietà della Regione Liguria è stata oggetto negli ultimi anni di un importante progetto di restauro e recupero finanziato coi fondi comunitari che ha permesso il ripristino dei vani a piano terra e della suggestiva terrazza sul mare di Punta Rocca.
L'Oasi del Nervia è un'area faunistica della provincia di Imperia compresa nel territorio comunale dei due comuni rivieraschi di Ventimiglia e Camporosso. Inserita nella piana del torrente Nervia, ha una superficie complessiva di 60.000 m2.
La prima ufficializzazione del progetto è avvenuta nel 1982 con la delibera di destinazione, da parte del consiglio provinciale di Imperia, dell'area della foce del Nervia a zona di protezione. La proposta provinciale ha avuto poi concretezza nel 1984 con la richiesta di attuazione ai due comuni interessati.
Nonostante l'impegno di entrambe le parti il progetto è rimasto immobile per ben quattro anni tanto che, nel 1988, l'area ha iniziato a registrare un lento degrado favorito dalla presenza abusiva di orti e discariche lungo la parte sinistra del torrente.
La zona è stata quindi sottoposta più volte a bonifica da parte delle associazioni ambientaliste locali, con una sensibilizzazione delle popolazioni rispetto all'importanza di tale riserva naturale. Nel 1990 ha avuto inizio l'iter per la costituzione dell'oasi e, nel 1992, grazie ai vari finanziamenti della provincia imperiese, si è intrapresa lo studio di fattibilità. Nel 1998 il Ministero delle Finanze ha attribuito la concessione all'amministrazione provinciale imperiese che ha stipulato poi un accordo con il WWF nello stesso anno.
Nel frattempo sono stati avviati contatti con i due comuni interessati che, dopo aver ultimato la fase di preparazione tecnica, si sono impegnati nella salvaguardia del periodo di nidificazione e del flusso migratorio, mettendo allo studio anche un progetto di allargamento dell'oasi di protezione.
All'interno dell'oasi sono state catalogate quasi 160 specie botaniche, la maggior parte comprese da alberi di alto fusto come la tifa, la veronica e il crescione. Sono inoltre presenti vaste aree di canneti utili soprattutto ai volatili come habitat naturale o per l'autodepurazione della zona faunistica.
I volatili sono stati censiti e catalogati in 140 specie quali lo svasso, il tuffetto, l'airone, anatre, limicoli, gabbiani, rallidi, passeriformi e altre specie. Tra i mammiferi si segnalano la volpe, il riccio, il toporagno, il mustiolo, l'arvicola e i rettili orbettino, ramarro, il colubro lacertino, natrice viperina e la lucertola ocellata.